Mercoledì 12 marzo 2025
Un approccio integrato al progetto edilizio, che unisca tecnologia, performance ed efficienza, ma anche cura dell’estetica e degli aspetti architettonici. È una visione olistica applicata al retrofit quella portata dall’architetta Floriana Marotta, founder dello studio MAB Arquitectura, che sarà tra i relatori della conferenza in programma a REbuild “Il progetto incontra il digitale e le costruzioni industrializzate: casi ed esperienze”.
L’ingresso del digitale nel settore dell’edilizia sta rivoluzionando processi, efficienza e profittabilità, rappresentando un’opportunità per connettere abilità specialistiche diverse all’interno di un unico progetto. È il tema delle connessioni tra persone, tecnologie e competenze che quest’anno REbuild ha deciso di affrontare da diversi punti di vista.
La rigenerazione di un edificio esistente, finalizzata al miglioramento degli impianti e delle performance, costituisce spesso un investimento economico importante, che acquisirebbe maggior valore se accompagnato da una riflessione più ampia, capace di portare a un restyling completo dell’immobile. Questo approccio esiste già, ma è troppo spesso limitato al patrimonio storico.
«L’applicazione sugli edifici più recenti, dagli anni ‘70 in poi, dal punto di vista tecnologico è completamente diversa, anche perché si tratta, di norma, di immobili abitati, con peculiarità che vanno rispettate» spiega Marotta, che nota sul mercato uno scollamento tra gli interventi più tecnici – relativi alla qualità dell’aria, all’acustica e all’efficientamento energetico – e una visione più complessiva dell’edificio.
«È una progettazione che richiede un’analisi del contesto, del preesistente, delle finalità dell'intervento di recupero e delle ricadute anche sociali – prosegue l'architetta, che porterà a REbuild esempi concreti dei benefici di questo approccio –. È possibile, per esempio, lavorare sul tema energetico e contemporaneamente sul paesaggio, aumentando le superfici permeabili e le zone d’ombra, con interventi che portano benefici a tutto il contesto urbano, soprattutto se eseguiti su edifici di grandi dimensioni o complessi di costruzioni».
Sono piani diversi, ma connessi tra loro, che richiedono un lavoro di équipe tra competenze specialistiche. «La tecnologia, la diagnostica e la digitalizzazione offrono un’altissima capacità di analisi di un edificio, ma la presenza dei progettisti nel team di lavoro, anche nei passaggi più tecnici, sposta il focus dai soli aspetti tecnologici. È il cambio di passo che serve».