Giovedì 21 marzo 2024
Nuovi modelli per la transizione energetica, tra gli speaker Giuseppe Milano, autore del libro "Comunità Energetiche. Esperimenti di generatività sociale e ambientale"
Grazie alla serie di benefici economici messi in campo, di recente, dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, le Comunità Energetiche Rinnovabili sono destinate ad affermarsi definitivamente nel nostro Paese. Questo modello di sharing sta già guardando al futuro. Inizialmente nate come forme di aggregazione familiare, talvolta coinvolgendo anche enti pubblici o religiosi, le CER stanno ora non solo aumentando in numero, ma coinvolgono anche una più ampia varietà di soggetti partecipanti.
Le Comunità Energetiche, quindi, ma anche le Hydrogen Valley e gli altri esempi che stanno prendendo piede in un'ottica di condivisione energetica, saranno al centro dell'evento di REbuild intitolato “Nuovi modelli per la transizione energetica”, previsto martedì 14 maggio alle 14. Tra i relatori della conferenza l'ingegner Giuseppe Milano di Greenaccord, autore del libro “Comunità energetiche. Esperimenti di generatività sociale e ambientale” (Pacini Editore), che di questo nuovo fenomeno è un attento osservatore.
Secondo Milano, l'evoluzione naturale delle CER consiste nel trasformarsi in player del mercato energetico su scala locale. Le possibilità offerte sono molto ampie e non solo strettamente legate alla condivisione dell'energia prodotta. «Le Comunità Energetiche potrebbero arrivare anche a garantire servizi ancillari – spiega Milano – penso, per esempio, alle colonnine della mobilità elettrica. Immagino che possano diventare, per quanto in scala ridotta, degli attori del mercato dell'energia, dando così vita ad una dimensione finanziaria».
Ma l'allargarsi del raggio di azione delle CER e le implicazioni che questo comporta sollecitano interventi urgenti su più fronti. Da un lato c'è il tema infrastrutturale delle reti, chiamate a supportare un maggior impegno, e dei sistemi di accumulo, attualmente insufficienti, dall'altro lato c'è il problema della pianificazione di questi interventi, che al momento appaiono privi di una qualsiasi regia. «Il tema dell'energia non è stato mai affrontato in una visione organica – ha continuato Milano – e non esiste una pianificazione energetica comunale, che penso abbia un ruolo strategico, soprattutto nell’affrontare la sfida meteoclimatica».
A febbraio scorso sono state pubblicate le regole per accedere agli aiuti previsti, che metteranno il boost allo sviluppo delle CER. Si tratta di una serie di benefici economici, con tariffe incentivanti e contributi in conto capitale, per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili in un'ottica di condivisione dell'energia prodotta.
Per Giuseppe Milano, che delle CER apprezza soprattutto l'aspetto sociale, questo tipo di interventi potrebbero essere estremamente efficaci nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica. «Le case popolari sono migliaia in Italia – conclude – e attraverso queste iniziative si possono attivare processi importanti per contrastare il fenomeno della povertà energetica, promuovendo la valorizzazione di questi immobili spesso vetusti. In questo modo si ha la possibilità di intercettare la dimensione sociale, ambientale ed economica in una chiave territoriale».