Venerdì 17 novembre 2023
Nel suo lavoro è costantemente proiettato verso il futuro. Nel presente è abituato a trovare i segni del cambiamento e i primi elementi di novità. Alberto Mattiello è un esperto di innovazione e tecnologie, le sue pubblicazioni hanno in comune questa costante tensione verso tutto ciò che rappresenta sviluppo e un nuovo modo di pensare. Come partner del business accelerator Retail Hub aiuta le imprese a trovare nuovi modelli di business. Per REbuild rappresenta un prezioso membro del Comitato Scientifico capace di intercettare gli scenari futuri dell’industria delle costruzioni.
Da esperto di tecnologia e innovazione, Mattiello ha voluto descriverci la sua personale visione della casa del futuro, guardando al modo di costruire, ai materiali da preferire e alle prestazioni che dovrebbe avere il nuovo abitare. Sono tre le caratteristiche per lui imprescindibili che le abitazioni dovranno avere: «la prima riguarda l'efficienza. È imperativo – afferma Mattiello – che ogni risorsa impiegata, dalla costruzione fino allo smaltimento, sia minimizzata. L'obiettivo è ottimizzare ogni elemento per garantire che l'impatto dell'edificio non sia solo neutrale, ma che contribuisca positivamente all'ambiente. La seconda si concentra sulla healthy house, ovvero lasalute integrata nell'abitare. Ciò significa che la progettazione deve essere incentrata sul benessere abitativo, un approccio che abbraccia ogni aspetto della vita domestica. Gli ambienti devono essere pensati per promuovere una buona qualità della vita, attraverso il controllo e la scelta accurata della luce, dei materiali, del design e degli spazi, fattori che insieme contribuiscono al benessere fisico e mentale degli occupanti. La terza caratteristica fondamentale riguarda la reversibilità degli edifici; è essenziale che ogni struttura concepita preveda fin dalla sua origine la possibilità di essere modificata e smaltita. Questo perché ogni abitazione, con il trascorrere del tempo, deve potersi adattare ai mutamenti di chi la abita e all'evoluzione delle dinamiche familiari».
Guardare all'evoluzione delle famiglie nel corso del tempo è probabilmente uno degli aspetti più complessi del futuro dell'abitare, che implica uno studio attento della società e dei suoi mutamenti: dai bisogni della silver age alla scarsa natalità. Bisogna prefigurare una casa dinamica nelle dimensioni. Per questo Mattiello richiama all'attenzione il ruolo della progettazione, sempre più centrale nello sviluppo e nell'ideazione di ogni abitazione. «È necessario che ogni componente edilizio – spiega – possa essere completamente riciclato o riutilizzato, inserendolo nuovamente in un ciclo produttivo sostenibile. Questo significa che ogni elemento costruttivo dovrà essere progettato per essere, non solo smontabile, ma anche aggiornabile. E tutto ciò deve essere attentamente considerato sin dalle fasi preliminari della progettazione».
Quello che appare chiaro è che l'intera industria delle costruzioni è chiamata a proiettarsi in avanti, perché una casa dalle caratteristiche di efficienza, salubrità e possibilità di riciclo richiede il lavoro coordinato di tutta la filiera. Siamo davanti ad una "sfida universale" a cui far fronte, nonostante l'intrinseca riluttanza al cambiamento che a volte sembra accompagnare alcuni attori della filiera.
Con Mattiello, sempre in un'ottica di futuro, abbiamo affrontato il tema dell'impatto dell'intelligenza artificiale per l'intero settore, un argomento che tiene banco in ogni ambito, che in molti casi preoccupa per i suoi aspetti più disruptive e che sicuramente investe il futuro del lavoro. «Trovo difficile individuare un settore in cui l'intelligenza artificiale non possa svolgere un ruolo significativo lungo tutte le fasi della catena del valore – commenta. Dalla fase di design alla realizzazione ingegneristica, passando per la gestione e manutenzione degli edifici, fino all'incorporazione di innovazioni, l'IA è destinata ad avere un impatto profondo e pervasivo. Possiamo prevederla come un avanzato co-pilota digitale, che collabora con i professionisti di ogni settore, aiutandoli a migliorare e accelerare le loro operazioni. In alcuni casi, potrà persino essere il catalizzatore per nuovi processi innovativi, velocizzandoli e implementandoli con una nuova dinamica».
Per concludere abbiamo chiesto cosa si aspetta dalla prossima edizione di REbuild a maggio del 2024. Quali sono secondo lui gli elementi di novità o le nuove tendenze, che la due giorni di Riva del Garda, nel suo ruolo di faro verso il futuro, contribuirà a far emergere. «Mi aspetto soprattutto due sviluppi – afferma Mattiello – il primo è un fenomeno di convergenza. Nel corso dell’ultimo decennio abbiamo assistito allo sviluppo di una serie di dinamiche, narrazioni e sistemi all’interno di REbuild, che ora vediamo confluire verso un’unità di intenti. Questa unità raccorda il settore pubblico, incentrato sullo sviluppo delle nostre nazioni e del continente, con il settore privato della ricerca e sviluppo, che ha visto un’accelerazione notevole negli ultimi anni. Il secondo aspetto riguarda l’intelligenza artificiale, che, come abbiamo accennato, quest’anno assumerà un ruolo centrale. Prevedo che verranno presentate numerose soluzioni AI che supporteranno i nostri progettisti, produttori e costruttori offrendo loro nuovi modi di lavorare all’interno del settore delle costruzioni».