Giovedì 18 aprile 2024
I criteri ESG alla prova dell'industria del Real Estate in Europa, il caso Urban Up | Unipol
L'applicazione dei criteri ESG, Environmental, Social, Governance, al comparto Real Estate diventa una partita complessa e molto articolata quando la si guarda con l'ottica del grande operatore che gestisce un portafoglio immobiliare di centinaia se non migliaia di edifici. Puntare sulla sostenibilità sia ambientale che sociale richiede una programmazione che si sviluppa nel lungo periodo e con un piano di interventi necessariamente di ampio respiro. In particolare sul fronte del consumo energetico e della riduzione delle emissioni, per restare sull'Environmental, sia che si tratti delle Pubbliche Amministrazioni sia che riguardi una realtà privata, arrivare a traguardare gli obiettivi sfidanti che con l'Unione Europea hanno come obiettivo il 2030 e il 2050 non è semplice. Stilare, quindi, una roadmap che dia sostanza ai criteri ESG e individui gli obiettivi da raggiungere in relazione alle performance è di per sé una sfida.
Di tutto questo si parlerà a REbuild 2024 durante il convegno dal titolo “I criteri ESG alla prova dell'industria del Real Estate in Europa” in programma martedì 14 maggio alle 15,00 a cui prende parte Urban Up | Unipol che porta il suo caso come esempio.
Tra i principali gruppi assicurativi in Europa, Unipol gestisce un portafoglio immobiliare di quasi 4.200 milioni di euro che vanta un’estesa diffusione territoriale e un’ampia diversificazione funzionale con gli uffici che fanno la parte del leone con quasi il 50% degli immobili. Impegnati da anni nel processo di efficientamento e riduzione dei consumi energetici, a partire dal 2015 è stato adottato il Sistema di Gestione dell'Energia collegato alla Certificazione ISO 50.001. Il Gruppo è inoltre concentrato nella costante riduzione delle emissioni climalteranti affrontando il problema del risparmio e dell'efficienza energetica su tutti gli immobili all'interno del suo perimetro e dandosi obiettivi in linea con quanto previsto dai Governi con l’Accordo di Parigi.
In tale ambito nel 2023 sono intervenuti su 19 sedi direzionali, 70 centri di liquidazione e 46 immobili uso terzi. Il Gruppo non si occupa solo delle sedi, ma anche del patrimonio utilizzato da terzi. Ma in contemporanea è in corso l'implementazione della certificazione BREEAM e per alcuni immobili della certificazione LEED, che considera l’impatto ambientale complessivo degli edifici attraverso l’applicazione di specifici criteri di valutazione nelle tre macroaree della sostenibilità, della costruzione e della normativa applicabile a nuove costruzioni e ristrutturazioni di edifici esistenti. Dal 2016 il Gruppo Unipol ha avviato Urban Up, il progetto immobiliare finalizzato alla valorizzazione di alcuni tra i suoi edifici di proprietà più importanti. Partito dalla città di Milano con la riqualificazione di alcuni immobili simbolo del capoluogo lombardo per storicità e posizione, il progetto prosegue in diverse città italiane con interventi rivolti non solo alla promozione dei propri trophy asset, ma anche alla rigenerazione delle periferie urbane, declinando in ambito immobiliare il valore della sostenibilità attraverso l’adozione di soluzioni progettuali ispirate alla tutela ambientale.
Si tratta di un processo che nel suo insieme appare inevitabilmente per tappe, date le dimensioni del patrimonio in gioco e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.