Giovedì 17 aprile 2025
C40 Reinventing Cities: una nuova visione per la rigenerazione urbana sostenibile
Una rete internazionale di sindaci, che oggi riunisce quasi 100 delle principali città del mondo, accomunate da un obiettivo ambizioso: rispondere con politiche e azioni concrete ed efficaci alla crisi climatica. È questo il cuore della missione di C40 Cities, organizzazione internazionale no-profit che promuove l’azione climatica e la sostenibilità urbana per creare un futuro verde e inclusivo. Tra i protagonisti del convegno in programma a REbuild il 7 maggio alle 14.30, dal titolo “Progetti che sostanziano gli ESG: una selezione di casi italiani”, ci sarà anche Costanza De Stefani, Senior Manager per il programma globale Reinventing Cities & Design Competitions Lead di C40.
«C40 lavora su molti fronti e settori tra cui la mobilità,, l’energia, la gestione dei rifiuti, a resilienza, la pianificazione e design urbano, tutti ambiti cruciali per la transizione climatica – spiega De Stefani –, in particolare l’urbanistica è importante perché il modo in cui pianifichiamo le nostre città ha un impatto diretto sulle emissioni. Per esempio, progettare spazi urbani più compatti, efficienti, con un mix di funzioni, può ridurre le emissioni di gas serra di circa il 25% entro il 2050 come espresso dall’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)».
Il programma Reinventing Cities - un bando per la rigenerazione urbana sostenibile che invita alla collaborazione pubblico-privata - ha coinvolto ad oggi una trentina di città a livello globale, da San Francisco a San Paolo a Chicago, e in Italia ha visto la partecipazione di città come Milano, Roma, Bologna, Venezia e Palermo che hanno scelto di abbracciare questa logica collaborativa. C40 accompagna le città per individuare aree dismesse da rigenerare e per la messa a bando degli spazi, in un’ottica di massima sostenibilità ambientale e sociale e di fattibilità. «Lavoriamo in modo trasversale, con amministrazioni pubbliche e proprietari di immobili, come FS Sistemi Urbani o l’Agenzia del Demanio, collaboriamo con attori pubblici e privati: attraverso il bando invitiamo team multidisciplinari di architetti, urbanisti, investitori, operatori del real estate, esperti ambientali a trasformare gli spazi con una visione ESG integrata, dando importanza a sfide ambientali, benefici sociali e ai bisogni locali».
Attualmente sei aree sono in concorso in Italia nella quarta edizione internazionale del bando Reinventing Cities, e dodici sono i progetti vincitori del bandi precedenti in implementazione nel nostro Paese (sono 40 i progetti vincitori a livello mondiale), tutti caratterizzati da una forte ambizione ambientale, dalla collaborazione con il settore privato e da una spinta partecipativa significativa. «Non si tratta solo di rigenerare uno spazio – spiega De Stefani – ma di ripensarlo in profondità, con un approccio che tenga in considerazione i vincoli urbanistici, le specificità del luogo, i valori ambientali, e l’impatto sociale. Reinventing Cities infatti stabilisce un modello innovativo con 10 sfide per il clima che i partecipanti sono invitati ad affrontare in maniera integrata dalla scelta dei materiali, all’efficienza energetica,chiediamo ai team di valutare l’intero ciclo di vita del progetto, considerando anche aspetti come la mobilità, , la gestione delle acque e dei rifiuti, la creazione di uno stile di vita sostenibile, la natura, la resilienza e l’inclusione sociale».
I progetti vincitori generano nuovi standard che vanno oltre al business as usual e dimostrano la fattibilità economica di interventi a basso impatto ambientale. È emblematico il caso dello Scalo Greco-Breda a Milano, L’Innesto, un progetto in fase di realizzazione sarà il primo zero-carbon housing in Italia, con e include verde urbano e una strategia per ridurre i posti auto e incentivare la mobilità dolce. O ancora la rigenerazione dell’area dell’ex Macello di Milano in un quartiere a emissioni negative che include oltre 1000 residenze a prezzi accessibili e mix di servizi , o il parco termale sostenibile già operativo alle vecchie Scuderie di Montel, oppure la riqualificazione di un edificio storico in studentato a Bologna e, all’estero, il Campus for Living Cities di Madrid, destinato a diventare uno dei più grandi edifici in legno lamellare della Spagna.
«I privati che partecipano ai nostri bandi ci raccontano che, per la prima volta, si sono trovati a integrare i temi ESG, l’analisi del ciclo di vita e le sfide ambientali già nella fase di ideazione – sottolinea De Stefani –. Questo può generare un cambiamento sistemico che va al di là del bando stesso. I bandi promossi da C40 dimostrano la fattibilità di progetti di rigenerazione sostenibili, attivano meccanismi di collaborazione pubblico-privato che permettono di innovare le pratiche urbane e esplorare nuove strade per costruire città più inclusive, resilienti e sostenibili».
Il convegno a REbuild sarà l’occasione per approfondire alcuni di questi casi e riflettere su come gli ESG possano diventare la nuova norma in tutti i progetti di rigenerazione come sostanza progettuale e non solo dichiarazione d’intenti.