Martedì 16 aprile 2024
Abitare e vivere nello Spazio. La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti spiegata da Walter Cugno di Thales Alenia Space Italia
Nel 2010, durante una delle missioni dello Space Shuttle Endeavour, furono portati alla Stazione Spaziale Internazionale, l'ISS, due moduli: il Nodo3, detto Tranquillity, e soprattutto la Cupola. Entrambi erano stati progettati da Thales Alenia Space a Torino e rappresentano una meraviglia ingegneristica. Tuttavia, è la Cupola che ha lasciato il segno, poiché consente uno sguardo dall'alto verso la Terra, ma allo stesso tempo ci proietta verso il futuro, la Luna e Marte. La Cupola è straordinaria perché è un ambiente dotato di sette ampi oblò, da cui gli astronauti possono contemplare il nostro pianeta. In pratica, hanno inventato le finestre spaziali. Sono passati 14 anni e Thales Alenia Space è sempre più impegnata a rendere gli ambienti abitativi dello spazio in grado di garantire il massimo comfort oltre che la massima sicurezza.
Per celebrare i 10 anni di REbuild, si è voluto superare i limiti del nostro pianeta e guardare lontano, alla nuova frontiera dell'uomo, al momento rappresentata dalla Luna ma con prospettive anche su Marte. Così Walter Cugno, Vice Presidente del Dominio Esplorazione e Scienza e Responsabile del Sito aziendale di Torino di Thales Alenia Space, sarà l'ospite di uno dei due importanti incontri di chiusura dell'evento di Riva del Garda, dal titolo "Abitare e vivere nello Spazio: La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti", in programma il 15 maggio alle 14:30.
«La Stazione Spaziale Internazionale è oggi la casa nello spazio di donne e uomini che la abitano costantemente da oltre 20 anni – ha spiegato Walter Cugno –. Sulla Terra, da oltre 40 anni, ci sono professioniste e professionisti, che, partendo da un sogno, hanno saputo superare problematiche strutturali, logistiche, ambientali e sistemiche, trovando soluzioni per portare la vita in orbita e mantenerla in modo sicuro. Oggi la sfida è accompagnare l’umanità ad abitare, in modo sostenibile e duraturo, prima in orbita e poi sulla superficie lunare, puntando un giorno a raggiungere Marte. Questa è la mia storia in Thales Alenia Space, azienda leader mondiale nella realizzazione di infrastrutture orbitali e di superficie su satelliti e pianeti del nostro sistema solare».
Le finestre della Cupola, infatti, sono diventate altrettante finestre nei due Moduli Abitativi progettati sempre da Thales Alenia Space per la futura stazione spaziale Axiom. Ogni modulo è stato concepito e progettato con quattro gruppi di finestre strategicamente posizionate in ogni alloggio dell'equipaggio, offrendo agli astronauti una visione stupefacente del nostro pianeta blu, ma soprattutto un modo per mitigare la claustrofobia e osservare il vasto spazio esterno.
Ma l’azienda torinese è proiettata ancora più lontano e già sta pensando agli avamposti lunari, perché l’uomo vuole tornare sulla Luna per restarci. In prospettiva, sta guardando alle missioni nello spazio fino ad arrivare al pianeta Rosso, su Marte. I nuovi ambienti su cui si sta lavorando devono tenere conto non solo della sicurezza degli ospiti, ma anche della qualità della vita, che significa controllare l’umidità, la pressione e la temperatura. È necessario preoccuparsi di eliminare il biossido di carbonio, ma anche prestare attenzione a fattori come la privacy, il comfort psicologico e la possibilità di dormire bene. Servono aree per il relax, spazi verdi e ambienti piacevoli anche sulla Luna.