Lunedì 24 marzo 2025
Le ricadute sociali della rigenerazione urbana
Riqualificare un edificio, un distretto urbano, un quartiere significa influenzare la vita di chi frequenta, vive e lavora in quello spazio. Eppure, la dimensione sociale in un progetto di riqualificazione è un aspetto ancora poco esplorato. Mentre la sostenibilità ambientale – rappresentata dalla “E” nell’acronimo ESG – è ormai una realtà consolidata, il ruolo della “S”, che misura l’impatto sociale di un intervento, sta emergendo solo di recente. Eppure, diventa sempre più evidente come questa componente sia fondamentale per il successo degli interventi immobiliari e per la creazione di valore a lungo termine.
La dimensione sociale incide sulla qualità della vita delle comunità e, allo stesso tempo, ha un peso nel determinare la capacità attrattiva degli immobili. Ne è profondamente convinto Davide Dal Maso, esperto di sviluppo sostenibile, ESG, social innovation e tra i fondatori di Avanzi, una realtà con quasi 30 anni di esperienza che si occupa di innovazione sociale e sostenibilità. Su questo aspetto si concentrerà il suo intervento a REbuild, nel convegno “Come misuriamo gli ESG? Affinare la E, affrontare la S”, in programma il 7 maggio alle ore 9:00. La sua società ha sviluppato in collaborazione con Fondazione Housing Sociale (FHS), per conto di CDP Immobiliare, un sistema di metriche per valutare la qualità sociale e ambientale di un edificio, applicato agli interventi di housing sociale in Italia. Questa analisi esamina un'iniziativa immobiliare lungo tutto il ciclo di vita di un edificio e non solo nella fase di costruzione.
«Per misurare gli effetti degli interventi – spiega Dal Maso – e comparare il valore sociale ottenuto dalle singole iniziative nel tempo abbiamo messo appunto una metodologia di valutazione ex ante con un'analisi delle operazioni quando sono ancora in una fase di progettazione e ideazione, in itinere fino alla conclusione dei lavori, ma anche ex post con un attento monitoraggio». Avanzi ha anche contribuito alla scrittura di un discussion paper che studia come misurare l'impatto sociale di un intervento di rigenerazione urbana mostrando come questa valutazione può diventare uno strumento in grado di facilitare le sinergie tra attori pubblici e privati, ma anche tra i diversi interventi presenti sul territorio. «È un tema su cui c’è ancora poca chiarezza – prosegue –. Nel paper abbiamo riflettuto su cosa renda tale un intervento di rigenerazione urbana rispetto ai benefici sociali che genera o ambisce a generare. Ci sono interventi pregiati dal punto di vista architettonico e ambientale che non risultano sostenibili sul fronte sociale».
Ogni intervento ha un impatto sulle comunità locali che, quindi, devono essere coinvolte, con gli altri stakeholder, nel processo decisionale. «Questo impatto deve essere valutato con attenzione. È un tema su cui si devono interrogare gli operatori della filiera delle costruzioni, ma anche le pubbliche amministrazioni: devono chiedersi come vivranno o lavoreranno le persone in un edificio o in un quartiere dopo l’intervento di rigenerazione, quali saranno le ricadute sul territorio. Purtroppo, non sempre la massimizzazione del valore immobiliare coincide con l’attenzione agli aspetti sociali».