Giovedì 27 febbraio 2025
I criteri ESG non sono in discussione e il percorso verso la sostenibilità intrapreso da molte realtà dell'industria delle costruzioni non verrà abbandonato. È il mercato stesso a richiederlo: le famiglie, quando ne hanno la possibilità, selezionano senza esitazioni abitazioni ad alte prestazioni energetiche e ad emissioni quasi nulle; il mondo finanziario, dal canto suo, investe con convinzione in operazioni che garantiscono la sostenibilità delle realizzazioni.
Questa consapevolezza è emersa con chiarezza durante la recente tappa di REbuild in Tour a Bologna, evento di avvicinamento all'edizione 2025 della manifestazione in programma a Riva del Garda il 6 e 7 maggio, dal titolo "Sostenibilità come opportunità economiche: una nuova visione per il settore edilizio". L'incontro ha affrontato il tema della transizione, dissipando ogni dubbio sulle reali intenzioni del settore.
Negli ultimi tempi, esponenti politici di spicco internazionale hanno mostrato resistenze ai progressi compiuti nella decarbonizzazione, ma imprese, operatori e, soprattutto, il mercato non intendono fare passi indietro. Simbolica, in questo senso, la scelta di ospitare l'evento nella sede di Open Project, studio di architettura che ha abbracciato la sostenibilità come valore fondante di ogni suo progetto.
L'adesione ai criteri ESG è spesso vista dai detrattori come un vincolo, un limite alla libertà d'azione delle imprese e alla creatività degli architetti. Tuttavia, le nuove tecnologie costruttive, orientate a modelli circolari e alla decarbonizzazione con un focus su off-site e retrofit, non rappresentano una barriera, bensì uno stimolo per l'innovazione. Ne sono convinti Francesco Conserva e Marco Capelli, rispettivamente Vice President e Senior Façade Engineer di Open Project, che hanno sollevato una riflessione su cosa significa effettivamente "decarbonizzazione". I due esperti hanno evidenziato come termini quali rigenerazione, riqualificazione e ristrutturazione vengono spesso utilizzati come sinonimi, segno di un problema culturale ancora radicato, aggravato da complessità normative e burocratiche tipicamente italiane.
Proprio per questo, REbuild continua il suo lavoro di promozione e confronto su queste tematiche, con l'obiettivo di elaborare, al termine dell'evento di Riva del Garda, un manifesto da presentare ai decisori politici.
Nel frattempo, ogni tappa del tour rappresenta un'occasione per approfondire un aspetto specifico con tutti gli attori della filiera dell'industria delle costruzioni. "Quest'anno – spiega Laura Risatti, Project Leader di REbuild – vogliamo focalizzarci sul tema delle connessioni. C'è la necessità di unire il sistema economico sui temi della sostenibilità e degli ESG. Vogliamo contribuire all'unione delle diverse intelligenze che animano il nostro settore e sviluppare legami ancora più stretti in tutta la filiera".
La tappa di Bologna è stata anche l'occasione per celebrare l'apertura della nuova sede di Habitech nel capoluogo emiliano. L'azienda ha sempre posto la decarbonizzazione al centro della sua attività di certificazione e il suo Direttore Generale, Francesco Gasperi, presente all'incontro, ha ribadito con forza come, nel futuro, la norma sarà la sostenibilità, e chi non si sarà adeguato vedrà un vero e proprio downgrade del valore delle proprietà. A rafforzare questo concetto, Ezio Micelli, Presidente del Comitato Scientifico di REbuild e Professore ordinario all'Università IUAV di Venezia, che ha sottolineato: "Il rapporto tra valore e sostenibilità al momento non è scontato e neppure automatico. Siamo davanti a un settore che sta vivendo qualche disorientamento, sull'onda dei colpi di coda, anche violenti, che la fazione più conservatrice sta infliggendo ai criteri ESG in generale. Eppure, la mappa della decarbonizzazione dimostra chiaramente che gran parte delle emissioni provengono dal settore delle costruzioni. Contro queste prese di posizione parla il mercato, che riconosce il significato di un patrimonio efficiente. Un valore che è ben compreso anche dalle famiglie. Quello che adesso sta diventando sempre più chiaro è che la sostenibilità non riguarda solo il fronte energetico, ma anche quello sociale, possiamo infatti osservare come la qualità sociale cresce con l'aumento della sostenibilità".
Un concetto ribadito anche da Marco Leone, MRICS, Senior Advisor di Nomisma e Revalo, che ha voluto sottolineare come il crescente negazionismo nei confronti dei criteri ESG sia destinato al fallimento. Ormai gli investitori istituzionali richiedono le due diligence ESG e si guarda non solo alla sostenibilità dal punto di vista energetico – considerata ormai quasi scontata – ma anche all'impatto sociale. Gli immobili non vengono più valutati solo in base alle loro caratteristiche tecniche, ma anche per la loro capacità di fiducia nel contesto in cui si si inseriscono. Un aspetto particolarmente interessante è l'evoluzione stessa dei criteri ESG, che si stanno affinando per analizzare le prestazioni di un immobile lungo tutto il suo ciclo di vita. Un cambiamento di prospettiva che conferma come la sostenibilità non sia un vincolo, ma una straordinaria opportunità per creare valore nel settore edilizio.
L’evento è stato solo un assaggio dei temi che verranno affrontati nell’edizione 2025 di REbuild il 6 e 7 maggio.