Giovedì 1 agosto 2019

L’evoluzione che sta avvenendo nelle città rischia di creare delle esclusioni. La nuove economie urbane, però, ci dimostrano che è possibile coniugare innovazione e inclusione. “Il tema della cosiddetta polarizzazione, ossia l’aumento progressivo delle disuguaglianze è un aspetto che non può che stare in cima alle agende di chi si occupa di policy making soprattutto a livello urbano – ci ha detto Annibale D’Elia, Direttore all’innovazione economica e sostegno all’impresa del Comune di Milano.  L’idea di ibridare innovazione e inclusione, generando dei mix interessanti, può essere fatto su due fronti: da una parte, facendo in modo che l’innovazione innovi modi e metodi, le proprie forme organizzative, i propri modelli d’intervento; dall’altra parte, chiedendo a chi si occupa di innovazione un salto di qualità in termini di responsabilità. L’innovazione non è neutrale, la capacità dell’innovazione di considerare anche il tema delle disuguaglianze credo sia uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione per chi si occupa di questo ambito”.

L’innovazione che include D’Elia l’ha sperimentata prima in Puglia, dove in qualità di dirigente delle politiche giovanili aveva proposto il progetto “Bollenti Spiriti”, e ora in Lombardia con la “Scuola dei Quartieri”: un progetto ispirato alle scuole civiche e serali del Comune di Milano. In quest’intervista di spiega cosa vuol dire attualizzare una storica tradizione che, da oltre 150 anni, nei momenti di grande cambiamento investe in formazione e apprendimento per consentire alle persone di lavorare, diventare autonome e partecipare alla vita della comunità.

Ascolta l’intervista.


L’innovazione, però, non è inclusiva per sua natura, anzi. “L’innovazione è motore di crescita e di prosperità – ci ha detto Mario Calderini, Full Professor del Politecnico di Milano – ma un vecchio adagio dice che “chi ha inventato la barca, ha inventato anche il naufragio”, perché l’innovazione ogni tanto si porta dietro delle conseguenze inattese,  che producono effetti negativi sulla società e sui cittadini, e delle lacerazioni. Quando innoviamo sarebbe, oggi più che mai, importante tener conto di tutti gli effetti che l’innovazione produce e, in particolare, dobbiamo stare attenti che l’innovazione non crei diseguaglianze: da una parte individui in grado di usufruire di queste nuove opportunità per migliorare la propria vita, dall’altra persone la cui vita viene peggiorata proprio da queste innovazioni”. Le sfide per tenere assieme la città sono,dunque, tante e sicuramente l’innovazione, anche grazie alle nuove tecnologie, può essere una leva importante per creare anche coesione sociale.

Ascolta l'intervista al professor Calderini.

Tags

INNOVAZIONE

Partecipa anche tu al futuro dell'edilizia italiana.

9-10 MAGGIO 2023 | RIVA DEL GARDA

I PARTNER DI REBUILD 2023 Conosci chi ha scommesso sull'innovazione.

Gold Partner
Logo Federcasse
Logo Gruppo Cassa Centrale
Logo ITAS Assicurazioni
Logo VHV
Silver Partner
Logo Consorzio Lavoro Ambiente
Logo Ecocomunicazioni
Logo Ecoopera
Logo KLH MASSIVHOLZ
Logo MyDATEC
Bronze Partner
Logo BETONROSSI
Logo CERCO CASA IN TRENTINO
Logo SOVECAR
Logo Confidi Trentino Imprese
Logo COLDWELL BANKER ITALY
Logo Edera
Logo Essepi
Logo MAK Costruzioni
Logo OPEN BUILDING
Logo Risanamento
Logo Riwega
Logo Walliance
Logo Woodbeton
Logo XLAM Dolomiti
Local Partner
Logo Habitec
Scientific Partner
Logo Eurac Research
Logo FBK - FONDAZIONE BRUNO KESSLER
Logo Italian Proptech Network
Media Partner
Logo Casa Italia Radio
Logo Edizioni Morelli
Logo Infobuildenergia
Logo Modulo.net
Logo Platform
Logo Recorweb
Logo Requadro
Logo WebandMagazine
Patrocini
Logo ANCE Trento
Logo Assolombarda
Logo Confartigianato Verona
Logo Confindustria Assoimmobiliare
Logo Confindustria Trento
Logo GBC Italia
Logo Ordine Ingegneri della provincia di Trento
Logo Polo Edilizia 4.0
Logo Consiglio Nazionale degli Ingegneri
Outlook

LA NOSTRA RIVISTA Outlook: le voci di tutti i protagonisti di REbuild.

Leggi ora
LA NOSTRA RIVISTA