Martedì 2 aprile 2024
Come progettare e realizzare edifici confortevoli con bilancio energetico positivo? Roberto Lollini di Eurac Research anticipa il tema del workshop
Avere un bilancio energetico positivo, garantire il benessere degli occupanti, rispettare le abitudini culturali e gli aspetti legati alla posizione geografica: tutto questo è all'interno del nuovo progetto di ricerca Cultural-E, finanziato dall'Unione Europea. Il progetto mostra la fattibilità tecnico economica nella realizzazione di edifici che combinano una serie di fattori, come il corretto orientamento dell'edificio, un isolamento efficace, l'uso di vetrate posizionate per sfruttare il contributo del sole, oltre all'impiego di fonti rinnovabili.
Questo sarà il fulcro del workshop di REbuild 2024, intitolato "Come progettare e realizzare edifici confortevoli con bilancio energetico positivo?", in programma per martedì 14 maggio alle 17:00. L'approccio fondamentale sarà quello di porre le domande giuste per ottenere le risposte adeguate. I partecipanti avranno l'opportunità di approfondire le caratteristiche dei "Plus Energy Buildings" studiati nel contesto del progetto europeo Cultural-E.
Coordinatore del workshop sarà Roberto Lollini, senior researcher di Eurac Research, impegnato nel progetto di ricerca che verrà ultimato il prossimo anno. Nel frattempo, sono stati avviati due cantieri, uno in provincia di Bologna e l'altro nei pressi di Stoccarda, entrambi destinati a diventare energy building, mentre un edificio simile è già stato realizzato in Norvegia. L'obiettivo è la creazione di costruzioni capaci di generare più energia di quanto ne consumano e, eventualmente, di contribuire al fabbisogno energetico del contesto circostante. «La sfida – ha spiegato Lollini – non riguarda solo l'implementazione di tecnologie legate all'involucro o agli impianti, ma anche la comprensione del concetto di benessere per gli individui. Abbiamo cercato di lavorare sulla percezione del comfort che è soggettiva e dinamica».
Il che banalmente vuol dire essere capaci di tenere in considerazione l'abitudine tutta norvegese di dormire con le finestre aperte d'inverno o di puntare sul raffrescamento naturale in estate nel Sud Europa, facendo circolare l'aria. Nel lavoro sviluppato sono emerse nuove tecnologie applicate, per esempio, al controllo del movimento dell'aria attraverso i ventilatori a soffitto. In questo modo si riduce il bisogno di una pompa di calore in estate, grazie ad un algoritmo che modifica la velocità delle pale in maniera dinamica. Per le finestre, invece, è stata realizzata un'intercapedine che consente il flusso d'aria naturale, dove un elemento schermante regolabile garantisce un controllo ottimale. E ancora la pompa di calore più compatta e gestibile da remoto.
In conclusione, alcune tecnologie erano già presenti ed altre sono state introdotte per mettere tutto a sistema, tenendo conto delle condizioni esterne, che a loro volta possono offrire l'opportunità di ridurre la domanda energetica.
Photo Credit: Abitcoop